mercoledì 1 dicembre 2010

Sono tornata

Sono tornata.
Dopo lungo peregrinare, mi trovo qui, davanti a una scelta.
Accarezzo il portone di legno massicio,scuro, imponente, ma con delicate volute d'edera, che mi separa dal mio passato.
Sarò ancora bene accetta qui? Mi sentirò ancora a casa dopo tutto questo tempo?
Penso al passato, a tutto ciò che ho vissuto e ai passi che uno dopo l'altro
mi hanno fatta diventare quella che sono. Non è sempre stato facile, e spesso il sentiero
è stato in salita, costellato si imprevisti e avversità. I volti di tutti coloro che ho
incontrato nel cammino passano nella mia mente come un carosello e quasi mi stordiscono, non
facendo che aumentare i miei dubbi. Penso a quei rovi che mi hanno ferita, ma penso anche
a mani dolci che mi hanno curato. Penso a tutte le volte che sono caduta, e a tutte quelle
in cui mi è stata tesa una mano per alzarmi.
Quante volte mi sono sentita sola. Quante volte avrei voluto esserlo.
Vorrei ritrovare quella piccola stanza una volta così famigliare, piccolo rifugio da un mondo in costante divenire.
Chi mi dice che sarà tutto come un tempo? Una voce mi dice che non potrà mai esserlo, perchè
neanch'io sono più la stessa.
Nonostante tutto non ho il coraggio di entrare e mi attardo sulla soglia, finche lo sguardo
mi si poggia sulle mani. Sono sporche di terra, la madre da cui vengo e mi ha nutrito, che
non giudica le mie azioni ne' considera superflue le mie paure. Lei ama. Senza remore.
Il vento tra gli alberi mi porta il suo dolce canto, che mi accarezza gentile.
Mi volto. Le neve che ha imperversato nella giornata ha lasciato il posto a delicate nubi
rosate e il sole mi sorride dietro alle montagne. Una delicata nebbiolina si alza dal terreno.
Mi stringo nel mantello e calo il cappuccio, sorridendo.
Ho deciso. Come l'araba fenice, dalle ceneri mi ergerò.

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