sabato 22 marzo 2008

Sorridi!


Buon pomeriggio a tutti!
Il post di oggi è dedicato al sorriso.. Quella miracolosa parentesi di gioia in una giornata triste e sola..

Oggi tanto cambiare stavo studiando, ed ero parecchio depressa...Un po' per la situazione (anche domani che è Pasqua e tutte le persone normali di solito nei giorni di festa si rilassano mentre io devo comunque studiare), un po' per quei dannati teoremi sul calcolo di massimi e minimi che non sono proprio il mio forte, un po' per la continua lontananza del mio amore avevo praticamente toccato il fondo. Ma un'uscita per una commissione mi ha resa felice!
Si, proprio così! Non sono matta su, solo un po' esaurita!
Come dicevo, oggi intorno alle 16.30 mi viene un'irrefrenabile voglia di quelle pizze delle scatole... Chissà che ci mettono, ma a me è venuta voglia proprio di quella... Poi ho un'interessante teoria in merito che ogni tipo di pizza sia diversa, ma questa è un'altra storia..
Dopo essermi convinta ad andare a cercarla (dico io, se sono già messa così ora come lo sarò quando sarò in cinta?), mi preparo ed esco. L'aria aperta fa i miracoli! Subito stare al sole mi ha fatto bene, ma è stata la gentilezza e il sorriso del commesso del supermercatino del mio paese a cambiare la mia giornata.. Con il suoi modi affabili ha fatto fiorire un sorriso sul mio viso.. E il bello è che non è una persona falsa dietro un bancone come spesso accade, è davvero una delle persone più solari che esistano! Gli fa davvero piacere parlare con i clienti ed assicurarsi che siano a posto! Così mi allontano dal negozio con la mia bella scatola della pizza come trofeo e un pacchetto di caramelle al lampone (e si, mi chiamavano, mica potevo lasciarle li senza qualcuno che gli volesse bene...) felice, come se tutta la depressione di prima fosse svanita in un solo istante. E ora sono qui a rendervi partecipi della mia giornata!

Un sorriso o una parola gentile non costa niente, e può davvero far felice chi ti sta di fronte, che sia tuo marito, tua madre , un amico o un semplice passante incontrato al semaforo. Non servono grandi gesta per rendere il mondo migliore, solo le piccole azioni quotidiane fatte disinteressatamente. Chiunque può aiutare il prossimo, basta solo volerlo.



Un sorriso

Un sorriso non costa niente e produce molto arrichisce chi lo riceve,

senza impoverire chi lo da.

Dura un solo istante,

ma talvolta il suo ricordo è eterno.

Nessuno è così ricco da poter farne a meno,

nessuno è abbastanza povero da non meritarlo.

Crea la felicità in casa,

è il segno tangibile dell'amicizia,

un sorriso da riposo a chi è stanco,

rende coraggio ai più scoraggiati,

non può essere comprato, ne prestato, ne rubato,

perchè è qualcosa di valore solo nel momento in cui viene dato.

E se qualche volta incontrate qualcuno

che non sa più sorridere,

siate generoso,dategli il vostro,

perchè nessuno ha mai bisogno di un sorriso

quanto colui che non può regalarne ad altri.

Anonimo



giovedì 20 marzo 2008

Ostara: ricettine



Pane D'Oro

olio
fette di pane preferibilmente raffermo
latte
uova
sale.
Friggere nell'olio ben caldo delle fette di pane preferibilmente raffermo bagnate nel latte e passate nell'uovo. Salare e servire ben caldo.



Uova della Sibilla

4 pomodori tondi
4 uova
capperi
3 acciughe sotto sale
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio di aceto di mele
basilico
sale e pepe

Mettere le uova in acqua bollente salata per 8 minuti; scolatele e metterle sotto un getto d'acqua fredda per farle raffreddare. Sgusciatele e fatele a fette. Salare leggermente. Sciacquate le acciughe e diliscatele. Prendere una fetta di pomodoro e ponete sopra una rondella di uovo e su ognuna mettete un pezzo di acciuga e un cappero. aggiungete una presa di pepe appena macinato e il basilico. Versate questa salsa sulla preparazione e servite in tavola.




Uova di Oestara

8 uova sode
maionese
un pizzico d'aceto
timo o basilico

Sbucciate le uova e tagliatele a metà in altezza. Togliete il tuorlo e insieme alla maionese e l'aceto lavoratelo finchè non diventa cremoso.
Rimettete nelle uova questo composto cremoso, attentamente con un cucchiaino perchè non strasbordi. Guarnite con del timo fresco o basilico.




Ovette di Ostara

150g di biscotti secchi (tipo oro-saiwa)
150 g burro (io uso la margarina, è meglio)
120 g di cacao amaro
100 g zucchero
il succo di un arancia
50g di diavolini (sono dei confettini piccolissimi colorati, si usano anche sugli struffoli, dolce tipico di natale)
50 g di pinoli
2 tuorli d'uovo

Tagliate il burro ammorbiditelo a pezzetti e lavoratelo con lo zucchero fino a ottenere una crema omogenea e spumosa. Sbriciolate i biscotti secchi(io uso il mortaio )
Aggiungete i tuorli, lavorando con un cucchiaio di legno, poi il cacao, i biscotti e i pinoli.
Allungate il composto con il succo d'arancia e amalgamatelo: dovrà risultare piuttosto consistente, quindi dividetelo in tante parti.
Lavorate le porzioni di pasta con le mani, dando la forma di piccole uova (3cm max)
Passate gli ovetti nell agranella di zucchero(diavolini) metteteli su un foglio di carta alluminio e lasciateli in frigorifero per un ora, finche nn saranno ben rassodati.
Servite in coppette foderate di carta alluminio, sono buonissime, provatele ad Oestara(vedi anche i pinoli, infatti sono semi e si usano in cucina ad Oestara).

Incenso di Ostara


Come base di tutti gli incensi dovete usare un po' di segatura o trucioli di legno.
L'albero indicato x Ostara è l'Ontano.

Pestate:

4 parti di legno di Ontano;
1 parte di petali di rosa;
1 parte di petali di violetta;
10 gocce di olio essenziale di caprifoglio

mercoledì 19 marzo 2008

La danza dell'equinozio


La danza dell'equinozio o la danza dei cerchi in equilibrio:


Un gruppo si muoverà in senso antiorario, l'altro in senso orario, per rappresentare l'equilibrio tra luce e buio. A coppie, disponetevi schiena contro schiena, toccate con la mano destra la persona di fronte a voi, muovendovi mentre questa si sposta, poi tendete la mano sinistra lla persona successiva, e così via (Grand Allemanne)

Un bellissimo canto da effettuare è:

"Mentre noi seminiamo
così possiamo crescere,
forti e liberi,
in prosperità"

Mentre cantate e danzate, raccogliete l'energia; quando è al massimo, convogliatela verso i semi che avrete precedentemente preparato. Passateli nel cerchio e mentre li piantate nei vasi esprimente un vostro obiettivo. Visualizzate le piantine che crescono sane e forti, e voi con loro, senza timore per il futuro.


Le danze putroppo si possono fare solo in gruppo, ma ho voluto inserirla in quanto mi sembrava carina...Non so se si capisce molto, ma forse un'idea riuscite a farvela!

Ostara


Il giorno sacro in cui la luce e il buio sono in equilibrio,
quando la vita riemerge dalla Grande Madre Terra

E' la notte tra il 20 e il 21 marzo, l'equinozio di primavera, e coincide quasi sempre con la Pasqua cristiana.

In questa occasione il giorno e la notte hanno la stessa durata. La natura si risveglia dal suo lungo sonno, cominciano a sbocciare i fiori, l'erba nuova ricoprre i prati e molti animali si accoppiano seguendo l'istinto primordiale di conservazione della specie.I canti degli uccelli iniziano a echeggiare e il sole si fa più caldo.

Nei paesi celtici questa festa segnava l'inizio della stagione della semina.

A Roma, per l'occasione, le Vestali celebravano un particolare rito che involveva l'accensione di un cero (che venne in seguito assimilato dalla tradizione cristiana) simboleggiante la fiamma eterna dell'esistenza. Il cero, all'interno dei templi dedicati alla dea, veniva spento solo all'alba del giorno seguente.

Secondo la mitologia greca, la primavera segnava il ritorno dal mondo sotterraneo di Persefone. Questo rappresenta lo sbocciare della stagione. Demetra, la madre di Persedone, è simbolo della terra fertile e del grano maturo del raccolto.

Figlia di Zeus e di Demetra, venne rapita da Ade, dio dell'oltretomba, che la portò negli inferi per sposarla ancora fanciulla contro la sua volontà. Una volta negli inferi le venne offerta della frutta, ed ella mangiò senza appetito solo sei semi di melograno. Persefone ignorava però il trucco di Ade: chi mangia i frutti degli inferi è costretto a rimanervi per l'eternità.
La madre, dea dell'agricoltura, che prima di questo episodio procurava agli uomini interi anni di bel tempo e fertilità delle terre, reagì adirata al rapimento impedendo la crescita delle messi, scatenando un inverno duro che sembrava non avere mai fine. Con l'intervento di Zeus si giunse ad un accordo, per cui, visto che Persefone non aveva mangiato un frutto intero, sarebbe rimasta nell'oltretomba solo per un numero di mesi equivalente al numero di semi da lei mangiati, potendo così trascorrere con la madre il resto dell'anno. Così Persefone avrebbe trascorso sei mesi con il marito negli inferi e sei mesi con la madre sulla terra.
Demetra allora accoglieva con gioia il periodico ritorno di Persefone sulla Terra, facendo rifiorire la natura in primavera ed in estate.


Il nome Oestara proviene dal Latino ed era il nome della Dea della primavera Eostre. Questa Dea è collegata ad una dolce legenda: un piccolo coniglietto voleva così tanto piacere ad Eostre che lasciava in giro uova sacre in suo onore e le decorava con i colori dell'arcobaleno. Quando il coniglietto si presentò innanzi alla Dea con il suo dono, lei fu così contenta che desiderò dividere la sua gioia con tutti gli uomini della terra e chiese al piccolo coniglietto di andare in giro per il mondo a donare le piccole uova colorate.
Suo simbolo è infatti la lepre, come simbolo di fertilità, causa la velocità con cio si riproduce.

Questo è infatti il periodo dell'anno in cui decoriamo le uova e il coniglio le nasconde. Il cesto pieno di uova decorate simbolizza il grembo fertile della Madre, quasi pronto a esplodere sulla Terra. Erano disegnati con colori brillanti e con vari tipi di strisce e cerchi che rappresentavano i cicli della vita, morte e rinascita. Il tuorlo dorato rappresenta il Dio Sole, il suo albume è visto come la Dea Bianca e il tutto è un simbolo della rinascita.

Durante Oestara uova dipinte sono usate sull'altare come decorazione per onorare il Dio e la Dea e sono portate addosso come talismani magici per la fertilità.
L'uovo è un potente simbolo della nuova e rinata vita lontana dall'apparente morte o assenza di vita dell'inverno. La forza maschile e femminile, yin e yang sono bilanciati.

Ad Ostara, il Dio diviene guerriero, il campione della Dea e come alcuni eroi ( Ercole o Artù ), ha 12 fatiche da attraversare, ognuna legata ad un segno dello zodiaco. Danzando attorno al cerchio, egli si mostra nella persona dell'eroe locale o di un ragazzo scelto per averne la parte. E' armato con la Lancia del Sole e con le Freccie della Passione e quando interpreta la sua parte, con il permesso della Dea, lancia le sue frecce nel sole e inizia il suo viaggio.

Il Dio si trova nella sua forma di Pan. In primavera è il re dei boschi e il pastore di capre. E' il simbolo della giovinezza, dell'istinto della natura. In questa fase, è in sintonia con gli animali. L'immagine di Pan, con le corna, il corpo umano e le gambe da capra lo rappresentano alla perfezione. E' libero, senza responsabilità, l'adolescente che cresce attraverso le foreste.

Celebrate la Fanciulla che è in voi, la Dea vergine e forte, che non ha bisogno di nessuno per ergersi sul mondo. Siate libere e travolgenti, dolci ma decise. Siate cosa realmente desiderate essere ma spesso dovete reprimere. Sentitevi crecere ed evolvere, come un piccolo germoglio che spunta dalla terra ancora inasprita dall'inverno. Come lui crogiolatevi al sole tiepido, assorbitene l'energia e pensate a cosa vorreste cambiare di voi, in cosa vorreste maturare.
Rinnovatevi, e rinnovate l'ambiente che vi circonda. Nulla è troppo tardi x essere cambiato.
Crescete, ed imparate dalla natura.
Celebrate la vostra forza interiore, perchè voi siete uniche e speciali, e sapete superare gli ostacoli che la vita vi pone.
Celebrate la vostra intelligenza, perchè sapete cavarvela in ogni situazione.
Celebrate i vostri sentimenti perchè senza di essi non sareste donne.

Alcune tradizioni in questa giornata vanno alla ricerca di trifogli nei prati. Il trifoglio è un simbolo molto potente nel mondo celtico, in quanto si dice che da esso sia stato ispirato il simbolo del Triskele che rappresenta sia le tre età della Dea sia il mondo fisico, mentale e spirituale.

La tradizione vuole che venivano accesi fuochi all'alba per la vita rinnovata e per la protezione del raccolto. Molte streghe festeggiavano Ostara facendo falò all'alba, suonando campanelle, decorando le uova e mangiandole ritualmente.

L'Equinozio di Primavera è un momento di azione, di rinnovamento, il tempo ideale per pulire la vostra casa e dare il benvenuto alla nuova stagione. " Le pulizie primaverili " sono molto più di un semplice lavoro fisico. Può essere visto come un tentativo mirato e concentrato di liberare la casa dai problemi e dalla negatività dei mesi passati e per prepararla alla Primavera e all'Estate. Per questo molti pagani, puliscono la propria casa con il pensiero positivo. Questo libera la casa da ogni sentimento negativo portato dall'Inverno. Una regola comune per le pulizie primaverili è che tutti i movimenti inclusi il lavare a terra o spolverare deve fare in movimento orario. I pagani credono che questa tradizione aiuti a riempire la casa di energia costruttiva.

sabato 15 marzo 2008

In bocca al lupo


Da dove deriva questo modo di dire?


In bocca al lupo è un augurio scherzoso di buona fortuna che si rivolge a chi sta per sottoporsi ad una prova difficile.

L'espressione ha un valore scaramantico: per scongiurare l'eventualità di un avvenimento indesiderato lo si esprime qui sotto forma di augurio. Andare nella bocca del lupo è infatti una palese metafora per cacciarsi nei guai.


Una consuetudine (più recente rispetto alla nascita del modo di dire di per sé) vuole che all'interlocutore che formula l'augurio si risponda con «crepi il lupo».


Anche se l'origine del modo di dire non è chiarissima, è certo che esso sia nato nel mondo rurale, molto probabilmente dal linguaggio di pastori e allevatori, presso i quali il lupo era temuto come animale pericoloso per eccellenza, perché predatore dibestiame .

Secondo un'altra interpretazione, il detto sarebbe nato dal linguaggio dei cacciatori: i lupi infatti, sebbene non commestibili, venivano spesso soppressi in passato sia per salvaguardare il bestiame, sia perché considerati, a torto, pericolosi per la popolazione umana. L'uccisione di un lupo era dunque considerato un gesto prestigioso, e il detto avrebbe avuto in origine il valore di un augurio di buona caccia.

F. Di Natale, N. Zacchei: In bocca al lupo: Espressioni idiomatiche e modi di dire tipici della lingua italiana

venerdì 14 marzo 2008

A Mia


Circa 3 giorni fa Mia, la gattina del mio ragazzo si è persa... Un attimo era li, sul balcone accanto a loro, un attimo dopo non c'era più... Probabilmente caduta dalla ringhiera e spaventata, si è rifugiata insieme ad altri mici, cercando asilo...
Proprio pochi minuti fa è stata trovata, al buio, infreddolita e spaventata...
Ho deciso di dedicarle questa poesia (mi scuso ma non conosco l'autore), perchè calza a pennello della situazione...Forse non era il sole ad illuminare i suoi piccoli occhietti ma una torcia, ma l'emozione è stata la stessa....
Vedi Marco, devi sempre avere fiducia in me. Te l'avevo detto che l'avresti ritrovata in una settimana...


Nella notte buia

All'improvviso un raggio di sole

Che squarcia il cielo

Poi il raggio di sole prende forma

Sono i tuoi occhi fissi su di me

Quegli occhi dolci

Carichi di fascino e di mistero

E' il tuo mantello Che della notte ha preso il colore

Grazie amico mio

Per avermi fatto capire

Che anche nella notte più buia

Esiste sempre un raggio di sole.

giovedì 13 marzo 2008

Il corteggiamento


Innanzitutto vorrei scusarmi con voi per il mio prolungato allontanamento dal blog...Purtroppo è un periodo nero in tutti i campi, e sono completamente sommersa dallo studio e con i giorni che passano è sempre peggio!
Oggi sentendo che una mia amica a luglio si sposa mi ha preso un po' di tristezza...Io e il mio lui abbiamo per così dire una relazione a distanza, anche se sono a 100 km di lontananza, e molto spesso è dura...Per non parlare poi del tempo passato insieme praticamente sempre a studiare!
Mentre io sogno una vita come tutti gli altri,magari il poter aspettare la sera la mjia dolce metà, inserisco un post sulle credenze legate all'amore e al corteggiamento.
PS: E se credete che le relazioni non a stretto contatto non funzionino....Questanno sono 6 anni che stiamo insieme!



Il tempo dell'innamoramento e del corteggiamento, sempre nella tradizione contadina italiana, era in tempo largamente dedicato al ricorso agli oracoli "alimentari", cioè al tentativo superstizioso di indovinare il volto, il nome e la serietà del futuro sposo, attraverso il ricorso a vari alimenti.

Nella crommiomanzia, la divinazione attraverso le cipolle, per esempio si incideva il nome dell'amato su una cipolla; se questa germogliava significava che l'amato contraccambiava il sentimento.
Si raccolgono quindi varie cipolle e si scrive su ciascuna il nome della persona di cui si desidera avere notizie. In seguito, si mettono sotto una terra ben inumidita e a seconda di come germoglieranno, rapidamente o lentamente, si dedurrà lo stato di salute della persona a cui corrispondono(o il nome del futuro marito).

L'ovomanzia, la divinazione con le uova, invece prevedeva di mettere fuori dalla finestra una bottiglia con acqua e un albume d'uovo: dalla forma dell'albume si sarebbe capita la professione del futuro marito.
Si rendono più visibili usando acqua bollente, poiché l'albume si coagula grazie all'azione del calore.

Oppure ancora si poteva mettere una mela nello scaldino (un contenitore con delle braci ardenti); se la mela scoppiava lui l'amava davvero, se la mela bruciava, no.

Infine si poteva addirittura digiunare (o cenare solo con insalata scondita) per sognare il futuro marito. L'abitudine, poi divenuta dietetica, di mangiare cibo scondito, deriva dal fatto che la parola "condito" significa anche malconcio, e tale sarebbe stato il marito di ci si nutriva così.

Anche i maschi avevano le loro pratiche scaramantiche: quando erano innamorati dovevano evitare di mangiare nelle pentole, altrimenti avrebbero sposato donne ammalate di pazzia.

Molti dei riti del corteggiamento, non diversamente da oggi, erano connessi al cibo, e anche allora il galateo prevedeva in pagare da bere alla ragazza, ma siccome questa non era ancora libera di uscire da sola, l'invito era esteso anche a tutta la sua famiglia, con un dispendio economico importante, che si protraeva praticamente fino alle nozze, visto che, pur in cambio della dote della fanciulla (e della sua mano...), il fidanzato doveva ottemperare ad una lunga e costosa sequenza di doni alimentari.
Dal rito della Ligazza (con cui si ufficializzava il fidanzamento, passando dalla condizione di "filarino", cioè corteggiatore, a quella di "moroso"), fino alle nozze, il fidanzato doveva portare a casa di lei un numero sempre crescente di cesti di frutta fresca, frutta secca, caramelle, ciambelle, e durante la quaresima in particolare, le deve donare: 2 ciambelle la prima settimana, 4 la seconda, 6 la terza, 8 la quarta, 10 la quinta, 12 la sesta. In pratica una figlia che andava sposa era una bella notizia per tutta la famiglia.

Anche il nuovo legame parentale tra le due famiglie era sancito da un pranzo, ma qui subentrava il vino, simbolo di un legame sacro: il rito del vino prevedeva che i genitori degli sposi bevessero dallo stesso bicchiere, per sancire la nuova parentela che andava formandosi.


lunedì 3 marzo 2008

Sorelle



In un giorno molto caldo una giovane donna sposata andò in visita a casa di sua madre e, insieme, si sedettero su un sofà a bere the ghiacciato.
Mentre parlavano della vita, del matrimonio, delle responsabilità e degli obblighi dell'età adulta la madre pensosa fece tintinnare i suoi cubetti di ghiaccio nel bicchiere e lanciò un'occhiata serena e intensa alla figlia: "Non dimenticare le tue Sorelle!" raccomandò, facendo turbinare le sue foglie di the sul fondo di vetro "Esse saranno sempre più importanti man mano che invecchierai. Non importa quanto amerai tuo marito, né quanto amerai i bambini che potrai avere: avrai sempre bisogno della Sorellanza. Ricordati viaggiare con loro ogni tanto: ricordati di fare delle cose con loro... ricordati che 'Sorelle' significa TUTTE le donne... le tue amiche, le tue figlie, e tutte le altre donne che ti saranno vicine. Tu avrai bisogno di altre donne, le donne ne hanno sempre bisogno."

"Ma che strano consiglio!" pensò la giovane donna "Non mi sono appena sposata? Non sono appena entrata nel mondo del matrimonio? Adesso sono una donna sposata, per fortuna! Sono adulta! Sicuramente mio marito e la famiglia cui stiamo dando inizio saranno tutto ciò di cui ho bisogno per realizzarmi!".

Ma la giovane donna ascoltò sua madre e mantenne contatti con altre donne ed ebbe sempre più "sorelle" ogni anno che passava.
Un anno dopo l'altro venne gradualmente a capire che sua madre sapeva molto bene di cosa stava parlando: stava parlando di come, mentre il tempo e la natura operano i loro cambiamenti e i loro misteri sulla vita di una donna, le sorelle sono il suo sostegno.

Dopo più di cinquanta anni vissuti in questo mondo, questo è tutto ciò che ha imparato,

È TUTTO QUI:

Il tempo passa.
La vita avviene.
Le distanze separano.
I bambini crescono.
I lavori vanno e vengono.
L'amore scolorisce o svanisce.
Gli uomini non fanno ciò che speriamo.
I cuori si spezzano.
I genitori muoiono.
I colleghi dimenticano i favori.
Le carriere finiscono.

MA...
le Sorelle sono là!


Non importa quanto tempo e quante miglia ci siano fra voi.

Un'amica non è mai così lontana da non poter essere raggiunta
Quando dovrai camminare per quella valle solitaria - e dovrai camminare da sola - le donne della tua vita saranno sull'orlo della valle, incoraggiandoti, pregando per te, tenendo per te, intervenendo a tuo favore ed attendendoti con le braccia aperte all'estremità della valle.
A volte, infrangeranno persino le regole e cammineranno al tuo fianco.
O entreranno e ti strapperanno da lì.
Amiche, figlie, nuore, sorelle, cognate, madri, nonne, zie, nipoti, cugine e famiglia estesa, tutte benedicono la tua vita!
Il mondo non sarebbe lo stesso senza donne.
Quando abbiamo cominciato questa avventura denominata femminilità non avevamo idea delle gioie o dei dispiaceri incredibili che avremmo avuto davanti.
Né sapevamo quanto avremmo avuto bisogno le une delle altre.
Ogni giorno, ne abbiamo ancora bisogno.



Autrice anglofona sconosciuta: testo pervenuto per catena di email...
(tradotto dall'inglese da M.G.Ricotti nel febbraio 2006 )