venerdì 30 novembre 2007

Fate dell'acqua


E oggi parliamo di fate, più precisamente di fate dell'acqua..
Le fate dell'acqua sono delle giovani fanciulle che vivono tra le acque dei fiumi e delle sorgenti, in limpidi laghi e nelle profondità dei mari donando gioia agli umani che sentendole cantare vengono ammaliati partecipando alle loro danze.

Tra le più importanti ci sono:

LE NINFE : sono delle fate che amano filare e tessere sulle sponde dei fiumi, ma amano molto anche danzare e cantare.
Escono dall'acqua di nascosto, quando nessuno può vederle, ma quando decidono di attirare a se qualche umano cominciano ad incantarlo con canti e danze amaliatori. Si presentano come giovani donne delicate e luminose e amano immergersi nei laghi e torrenti di montagna.

LE NEREIDI : sono ninfe del mar Mediterraneo, erano le 50 figlie di Nereo, un vecchio dio marino e della sua sposa. Vivono nelle profondità marine e spesso salgono in superfice per aiutare e marinai e i viaggiatori e cavalcando delfini ed altri animali marini.

LE NAIADI : sono le ninfe delle sorgenti , dei fiumi e dei laghi; sono dotate di facoltà guaritrici e profetiche e venivano considerate le nutrici della vegetazione e del bestiame.

LE ESPERIDI : sono tre ninfe, Egle, Aretusa e Ipertusa e sono figlie di Atlante o D' Espero, e hanno il compito di custodire un albero dalle mele d'oro.

LE CAMENE : sono ninfe dell'acqua che la mitologia romana chiamava camene. Esse possedevano il dono della profezia.

LE ONDINE : sono delle fate molto simili alle ninfe che vivono nei mari e negli Oceani, nei laghetti di montagna e nei torrenti. appaiono agli uomini all'alba o al tramonto come delle sirene.

LE SIFIDI : sono fate che conoscono il futuro e il passato ma non il presente. Si nutrono di rugiada e mele e ricevono energia dalla luce dell'aurora.

LE PELNE : sono delle fate trasformate da un sortilegio in colombe verdi che volano che vivono vicino alla terra.

giovedì 29 novembre 2007

Ricetta fatata!



Ecco una bella ricettina, con ingredienti sia per uomini che per gnomi! Da mangiare in compagnia delle creature del bosco....

Zuppa di steli di ortiche

Ingredienti per gnomi Ingredienti per uomini
3 steli di ortiche 500gr di steli di ortiche
5 ribes rossi (loro li usano per fare i sughi) 200gr. Di pomodori rossi

¼ di russola

50gr di funghi
olio olio extra fergine di oliva
¼ di cipollaccio (cipolla selvatica) mezza cipolla
formaggio da grattare parmigiano a piacere
un bicchiere (gnomesco) di vino di lamponi un bicchiere di vino



Lavare l’ ortica togliere le foglie (con queste ci potete fare altre cose) e ridurli a pezzetti di circa un centimetro.


Metter l’olio in una pentola di coccio, la cipolla a fettine fine e farla rosolare, quando la cipolla è trasparente aggiungere i funghi a pezzetti e i gambi di ortica farli rosolare, aggiungere il vino e farlo evaporare, a questo punto aggiungete i pomodori spellati e sgocciolati e lasciate cuocere per circa mezz’ora ( i gambi di ortica devono essere morbidi) lentamente a pentola chiusa aggiungendo un po’ d’acqua se necessario. Formaggio a piacere e un filo di olio di oliva.



Buon appetito!!

martedì 27 novembre 2007

Magia della vita



MAGIA DELLA VITA

In un campo ho veduto una ghianda:
sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda
mettere radici e innarzarsi,
giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:
eppure questo miracolo si produce
mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunno
e nella passione di ogni primavera.
Perchè non dovrebbe prodursi
nel cuore dell'uomo?

Gibran

domenica 25 novembre 2007

Video shock Pellicce dalla Cina

Inserisco un articolo preso da oltre la specie.
Avrei coluto scrivere qualcosa io in merito ma sinceramente non ce l'ho fatta, mi sono sentita male solo a leggere in parte l'articolo. Voglio solo che più gente possibile diventi consapevole delle atrocità perpetrate nel mondo.
Se siete sensibili, vi prego, non guardate il filmato. Ci mette un po' a caricare, è normale.





Chi indossa pellicce ed inserti di pelliccia dovrebbe come minimo sapere CHI erano prima i loro capi di abbigliamento, di seguito un video su come vengono uccisi gli animali non umani per privarli della loro pelliccia in Cina, il video è il risultato di riprese segrete fatte da associazioni animaliste.

SCUOIATI VIVI

Gli allevamenti di animali da pelliccia in Cina
Scuoiati vivi

Quando recentemente degli agenti in incognito hanno fatto irruzione negli allevamenti Cinesi, hanno scoperto che molti animali sono ancora vivi e lottano in modo disperato mentre vengono pestati o scuoiati. Una volta appesi per gli arti inferiori o per la coda, gli operai iniziano a tagliare e quindi a scuoiare la pelliccia partendo da una zampa e intanto, l'arto rimasto libero scalcia e si contorce. Gli operatori calpestano con forza i colli e le teste degli animali che lottano fino all'ultimo per impedire il taglio netto.
Alla fine, quando la pelliccia viene staccata dalla testa dell'animale, i corpi nudi e sanguinanti vengono gettati sopra il mucchio di quelli che se ne sono già andati. Alcuni sono ancora vivi, respirano con rantoli affannosi sbattendo lentamente le palpebre. Una volta scuoiati i cuori di alcuni animali battono ancora per un lasso di tempo che va da un minimo di 5 a un massimo di 10 minuti. Un investigatore ha filmato un procione scuoiato che aveva ancora abbastanza forza per sollevare la testa sanguinante e guardare nella telecamera.

Prima di essere scuoiati vivi, gli animali vengono trascinati fuori dalle loro gabbie e buttati a terra; gli operai li prendono a randellate con spranghe di metallo oppure li sbattono con violenza su superfici dure, provocando ossa rotte e convulsioni, ma non sempre una morte immediata. Gli animali osservano indifesi mentre gli operai si avvicinano alle gabbie.

Background

Degli agenti in incognito appartenenti alla Swiss Animal Protection/EAST International, recentemente hanno visitato degli allevamenti di animali da pelliccia nella provincia cinese di Hebei, ed è stato subito chiaro perché fosse vietato l'ingresso ai visitatori. In Cina, gli allevamenti di animali da pelliccia non sono obbligati a sottostare ad alcuna legge governativa - gli allevatori possono ospitare e macellare animali ogni volta lo ritengono opportuno - il che non significa altro che una vita miserabile e una morte straziante. Gli agenti hanno trovato situazioni terrificanti che vanno al di là delle peggiori fantasie e hanno concluso che: "Le condizioni degli allevamenti di animali da pelliccia Cinesi sono una presa in giro degli standards più elementari che sono alla base del rispetto della dignità e del benessere dell'animale. . Durante la loro vita e nell'indescrivibile morte che li attende, questi animali sono privati anche dei più semplici gesti d'affetto."

L'inferno dei vivi

In questi allevamenti, volpi, visoni, conigli e altri animali, camminano su e giù tremanti all'interno di gabbie in metallo esposte alla pioggia battente, alle notti gelide e, in altre occasioni, al sole cocente. Le madri degli animali impazziscono per i maltrattamenti ricevuti e per il prolungato isolamento, non hanno un luogo in cui nascondersi per dare alla luce i loro piccoli, e spesso li uccidono dopo averli messi al mondo. Malattie e ferite d'ogni tipo sono diffuse ovunque, gli animali che soffrono di psicosi indotte dall'ansia mordono i loro stessi arti e si lanciano ripetutamente contro le sbarre delle loro gabbie.

C'è qualche scheletro nel tuo armadio?

La globalizzazione del mercato delle pellicce ha fatto in modo che fosse impossibile conoscere la provenienza dei capi in pelle. I pellami vengono venduti attraverso aste internazionali, sono comprati e distribuiti alle industrie produttrici di tutto il mondo e spesso il prodotto finito viene esportato. La Cina rifornisce più della metà dei capi in pelle importati dagli Stati Uniti. Anche se l'etichetta di un indumento in pelle dice che è stato fatto in un paese Europeo, è più che probabile che gli animali siano stati allevati e macellati altrove - forse in un allevamento non regolamentato della Cina.

Non si può risalire all'origine di una pelliccia, chiunque ne indossi una è responsabile delle terrificanti condizioni degli allevamenti di animali da pelliccia Cinesi. Il solo modo per prevenire quest'inimmaginabile crudeltà è quello di non indossare mai alcun tipo di pelliccia.

Lo sapevate che.
Le volpi allevate nei ranch vengono tenute in gabbie di 76 cm (le gabbie dei visoni vanno da 30 a 90 cm circa), e in ogni gabbia si possono trovare fino a quattro animali.
Gli animali possono languire in preda alle trappole per giorni. Un animale su quattro riesce a sfuggire alle trappole mordendo i suoi stessi piedi, il tutto, solo per morire poco dopo per dissanguamento, febbre, cancrena o perché divenuto preda di altri animali.

Ogni anno migliaia di cani, gatti, uccelli rapaci e altri, definiti animali "spazzatura", (incluse specie protette come l'aquila nordamericana) vengono mutilate o uccise dalle trappole.
Per uccidere gli animali senza danneggiare le loro pellicce, di solito, i cacciatori strangolano, colpiscono, o pestano gli animali fino alla morte.
Negli allevamenti di animali da pelliccia,la morte può essere provocata tramite asfissia (usando il gas) oppure, le vittime possono essere fulminate con la corrente elettrica o avvelenate con la stricnina, mentre altre volte gli viene semplicemente spezzato il collo. Questi metodi non sono efficaci al cento per cento e alcuni animali si "svegliano" mentre vengono scuoiati.

Fonte: www.furisdead.com/feat/ChineseFurFarms

Traduzione su Comedonchisciotte.net a cura di Monia

ATTENZIONE: il video presenta scene molto crude e violente, se ne sconsiglia la visione a minori e a persone facilmente influenzabili.

Visiona il video (Windows Media Video - peso 16Mb in streaming)


venerdì 23 novembre 2007

3 quarti d'ora con la dea dei dei volti. Seconda puntata


Malgrado il freddo e la pioggia di stagione, domenica si replicherà l'iniziativa anche per ribadire l'importanza di una voce libera e pagana nell' ambito dell'espressione artistica e culturale. Si intende proseguire almeno fino a Yule, il Solstizio di Inverno, per accogliere chiunque voglia portare/prendere libri o anche semplicemente la propria presenza.




mercoledì 21 novembre 2007

Concorso di poesia pagana - 1 edizione


CONCORSO NAZIONALE DI POESIA
"La Voce delle Muse"

I EDIZIONE 2007/2008

Premessa

Questa prima edizione del Concorso nazionale di poesia "La Voce delle Muse" è promossa dall'Associazione di Volontariato "Circolo dei Trivi", nell'ambito del progetto "Aurora - Anno della cultura pagana".
Il fine del concorso è quello di promuovere l'arte collegata alla rinascita del paganesimo, della sua spiritualità, della sua arte e della sua cultura nel mondo contemporaneo, oltre alla diffusione della poesia sul nostro territorio, dando sostegno in particolare ai poeti esordienti.
Per questo motivo l'associazione nella sua prima edizione ha optato per la libera partecipazione senza alcuna quota di ammissione.
Con l'augurio che la partecipazione al concorso sia numerosa e attiva si ringraziano tutti coloro che vorranno sostenere anche questo progetto!
Regolamento
Art. 1 - L'Associazione di Volontariato Circolo dei Trivi indice e promuove la Prima Edizione del Concorso Nazionale di Poesia "La Voce delle Muse", al quale potranno partecipare tutti i cittadini residenti in Italia o all'estero (purché l'elaborato sia in lingua italiana).

Art. 2 - È prevista un'unica sezione dedicata alla poesia pagana contemporanea sul tema "Gli dèi, gli uomini e il mondo".

Art. 3 - È possibile la partecipazione con un massimo di 2 (due) elaborati (da presentare in 5 copie anonime) corredati a parte, in busta chiusa, di uno scritto contenente i titoli delle opere con in calce: generalità complete dell'autore (data e luogo di nascita, recapiti telefonici e indirizzo di posta elettronica) e una dichiarazione firmata nella formula ""Dichiaro che l'opera presentata a codesto concorso è di mia personale creazione, inedita e mai premiata ai primi tre posti in altri concorsi", unitamente al consenso scritto del trattamento dati personali. È gradito, ma non necessario un breve curriculum letterario dell'autore.


In relazione a quanto sancito dal D.L. 30 giugno 2003 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali", si dichiara quanto segue: ai sensi dell'art. 7-11-13-25: il trattamento dei dati personali dei partecipanti, fatti salvi i diritti di cui all'art. 7, è finalizzato unicamente alla gestione del Concorso. Tali dati non saranno comunicati o diffusi a terzi a qualsiasi titolo. Ai sensi dell'art. 23: con l'invio degli elaborati con i quali si partecipa al concorso, allegare il consenso scritto espresso dall'interessato al trattamento dei dati personali.

Art. 4 - La partecipazione al concorso è libera.


Art. 5 - Il plico contenente gli elaborati dovrà essere spedito al seguente indirizzo: SEGRETERIA DEL CONCORSO NAZIONALE DI POESIA, "LA VOCE DELLE MUSE", all'attenzione di Gabrio Andena - segreteria Associazione di Volontariato "Circolo dei Trivi", via Medaglie d'Oro 19, 21011 CASORATE SEMPIONE (Varese), entro e non oltre il 20 dicembre 2007 (farà fede il timbro postale di partenza).

Gli elaborati non saranno restituiti. L'Organizzazione non risponde di eventuali disguidi postali o mancati recapiti.


Art. 6 - Sono previsti i seguenti premi:

a.. 1° premio: manufatto bronzeo, interpretazione dell'elaborato realizzato dall'artista Luigi Mariani su carta Hahnemühle, pergamena, pubblicazione della poesia sul testo "L'essenza del paganesimo contemporaneo" che verrà distribuito gratuitamente alla terza edizione della Conferenza nazionale sul paganesimo, pubblicazione sulla rivista del Circolo, "Athame", e sul sito internet del Circolo dei Trivi

b.. 2° premio: manufatto bronzeo, pergamena, pubblicazione sulla rivista del Circolo, "Athame", e sul sito internet del Circolo dei Trivi
c.. 3° premio: manufatto bronzeo, pergamena, pubblicazione sulla rivista del Circolo, "Athame" e sul sito internet del Circolo dei Trivi.
d.. Menzione d'onore: manufatto bronzeo, pergamena, pubblicazione sul sito del Circolo dei Trivi
Art. 7 - È in programmazione l'eventuale stampa di un opuscolo con le poesie premiate e le motivazioni. Tale opuscolo sarà distribuito gratuitamente durante la II edizione dell'evento.

Art. 8. - Soltanto i premiati saranno tempestivamente avvisati. Gli altri partecipanti potranno conoscere i risultati del concorso sul sito internet dell'Associazione "Circolo dei Trivi" www.athame.it .
I premi dovranno essere ritirati direttamente dagli interessati, gli stessi saranno tenuti ad assicurare entro tre giorni dalla ricezione della comunicazione, la presenza alla cerimonia di premiazione. È previsto un contributo fisso per il rimborso spese viaggio che dovranno essere documentate.

In caso di mancata presenza, subentrerà l'autore collocato nella graduatoria di merito nella posizione seguente.


Art. 9 - La cerimonia di premiazione si terrà il giorno Venerdì 11 Gennaio 2008 dalle ore 20.30 nell'ambito della serata di poesia "La Voce delle Muse" presso la Palazzina Liberty di Largo Marinai d'Italia, Milano. Per ogni premiato è prevista la lettura dell'opera da parte di un dicitore o dell'autore stesso.

Art. 10- Tutte le opere pervenute saranno esaminate dalla presidenza del concorso in forma anonima e ne saranno selezionate massimo 50 tra le quali la giuria identificherà le vincenti. A premiazione avvenuta, delle max. 50 opere selezionate ne verrà prodotto un libro stampato o elettronico che nell'arco di un anno e mezzo sarà presentato sul sito dell'Associazione e sulle mailing list a cui l'associazione partecipa.


Art.11 - L'organizzazione si riserva il diritto di modificare il regolamento in presenza di cause di forza maggiore.

Art. 12 - La giuria, formata da persone qualificate ed impegnate nel campo della letteratura e delle arti, presieduta dal Presidente dell'Associazione di Volontariato "Circolo dei Trivi", Davide Marrè, è composta da:


Rosalba Formato, moderatrice della maling list "Le Muse nella Rete"

Gabriella Galzio, poetessa e traduttrice


Chicca Morone, poetessa e scrittrice

Daniele Tronco, redattore della rivista "Athame"


Art. 13 - Non si accettano manoscritti.

Art. 14 - Sono ammesse poesie senza limite di estensione.


Art. 15 - Il giudizio della giuria è insindacabile e inappellabile.

Per eventuali informazioni, è disponibile la segreteria (Tel. 340 1282118); e-mail:
circolodeitrivi@ athame.it ; sito web: www.athame.it

Il Circolo dei Trivi ringrazia coloro che vorranno diffondere la notizia del presente concorso.

lunedì 19 novembre 2007

Nel giardino della Dea



Un sacerdote e una sacerdotessa furono chiamati al tempio della Dea. In un grande cerchio nel mezzo della foresta fitta di alberi essi innalzarono i loro pensieri al Cielo e richiamarono i sacri nomi, implorando udienza nientemeno che con la Signora in persona.

La Dea apparì dinanzi a loro, scegliendo la forma delicata di una donna nuda, formosa, con capelli disordinati aggrovigliati con rovi e spine, fiori intrecciati attorno alle sue caviglie e polsi, una luna crescente tatuata sulla fronte.

Luccicante e splendida da ammirare, la Dea si avvicinò al sacerdote e alla sacerdotessa, sorridendo a loro con un'espressione luminosa come i raggi del Sole, delicata come la soffice luce della Luna. Davanti a loro la Dea era, alta e imponente, eppure così dolce e amichevole.

"Chi ha bisogno di me?"

Il sacerdote e la sacerdotessa schermarono i propri occhi dallo splendore. "Ti abbiamo chiamata, Grande Madre, dalle profondità del cielo, perché abbiamo bisogno di conoscere il nostro scopo nella vita. Dicci, Grande Madre, in cosa possiamo servirti?"

La figura della Dea acquistò in magnificenza e sembrò che la sua luminosità crescesse all'infinito. Ella allargò le braccia, come per abbracciare, e si indirizzò ai sui figli con voce amorosa e compassionevole. "Voi mi avete chiamato nelle lingue sacre dei vostri antenati. Voi vi siete avvicinati a me nel cerchio sacro immerso così profondamente nel mondo naturale per vedere il mio volto. Voi mi avete amato in modo così puro dalla più remota profondità del vostro cuore. Così io sono venuta davanti a voi ad illuminare le vostre menti e farvi sapere che la vostra vita non è stata invano".

"Tutto il mondo è il mio corpo, e tutto il mio corpo è un tempio, risuonante di milioni di voci, ognuna delle quali è la mia voce, e milioni di sentieri, ognuno dei quali conduce a me. Ognuno di voi sarà una luce nel mio tempio, nessuna più luminosa di nessun'altra; ognuno la sua propria luca, ognuno la sua propria fiamma. E tutti assieme illuminerete tutto il mondo, e penetrerete con la luce anche nei luoghi più oscuri, in modo tale che anche le ombre riluceranno della mia gloria. Perché io sono la Grande Dea, la Custode del Cielo e della Terra, colei nota con diecimila nomi".

Il sacerdote coprì la sua faccia e cadde sulle ginocchia davanti alla gloria della Dea, ma la Dea rise e gli ordinò di alzarsi. "Perché ti inginocchi a me, figlio mio?".

Il sacerdote, umile di fronte alla presenza divina, abbassò la sua testa con reverenza. "Grande Madre, io sono umile di fronte a te perché tue sono la forza e la gloria e io sono solo un tuo servo".

Ma la Dea rise divertita e carezzò sulla guancia il suo servo. "Io sono la stessa Dea che hai conosciuto nelle querce che perdono le loro foglie nella durezza invernale. Io sono la stessa Dea i cui occhi vedi rispondere al tuo sguardo quando lo incroci con quello della tua amante. Io sono la stessa Dea che ti bisbiglia nell'orecchio con voce portata dal vento. E dimmi, mio sacerdote, ti inginocchi forse dinanzi a queste cose, o le fronteggi con orgoglio, accettandole con gioia nel tuo cuore?".

Il sacerdote fu toccato da questa rivelazione, ma la confusione ancora era in lui. "Ma Signora, queste cose che hai menzionato - la quercia che muore, l'amante che può smarrirsi e il vento che strazia il mare, divorando le navi che solcano le acque - queste cose sono volubili e momentanee. Come puoi dirmi che tu, infinita ed eterna, puoi essere rappresentata da queste cose?".

La Dea sorrise al suo sacerdote e gli indicò il Sole. "Il Sole dà la luce al tuo mondo, il calore che gli occorre per portare la vita in tutti quelli che abitano sulla sua superficie. Eppure, anche il Sole un giorno si dissolverà, e il tuo mondo con esso. Ma ora, in questo momento, il Sole è il mio ambasciatore. È un ambasciatore meno importante semplicemente perché un giorno svanirà? Pensa alla mia gloria in questo modo - semplicemente come la fine di un momento del tuo piacere. Se io mi rivelassi a te come sono, tu non comprenderesti, e il mio splendore e la mia gloria, che io condivido con tutti i miei figli, sarebbero perduti".

La sacerdotessa alzò le sue mani, il suo sguardo rivolto verso la Dea, compiacendosi della luce e dello splendore della sua presenza. "Grande Madre", sussurò, "Cosa dovremo dire a chi ci chiederà chi ci manda?".

La Dea ci pensò su un attimo, poi rispose solennemente, "Dite loro che siete stati mandati dalle profondità della Terra e dalle altitudini del Cielo. Dite loro che la vostra Dea è l'amore e la luce della vita. E dite loro che io sono dinanzi a voi con innumerevoli apparenze".

La sacerdotessa tremò pensando a ciò che sarebbe stato. "Ma cosa risponderò a chi dirà che il tuo è un sentiero di oscurità?".

A questo la Dea alzò la testa e si fece una grassa risata. "Dite loro che la mia mano destra è la luce e che la mia mano sinistra l'oscurità, e che io non taglierei mai la mia mano sinistra come non taglierei mai la destra. Dite loro che entrambe le mani sono necessarie per sostenere il mondo e che la mia mano sinistra scherma il mondo dall'accecante splendore della destra".

domenica 18 novembre 2007

Canto della Dea Madre



Gaia io canterò, la madre universale dalle salde fondamenta.

Antichissima, che nutre tutti gli esseri, quanti vivono sulla terra,

quanti si muovono sul terreno fecondo o nel mare azzurro,

e quanti volano nell'aere; tutti si nutrono

dell'abbondanza che tu concedi.

Grazie a te gli uomini sono fecondi di figli, e ricchi di messi.

Signora; è in tuo potere dare o togliere la vita agli uomini mortali.

Felice colui che nel tuo cuore tu benevola onori:

a lui senza limite affluisce ogni bene.

Per lui sono gravati dal raccolto i solchi apportatori di vita,

e nei campi ha gran copia di bestiame;

la sua casa è piena di ricchezze.

Tali uomini regnano con giustizia sulle città delle belle donne,

e li accompagna grande benessere, e prosperità.

Esultano i figli di letizia giovanile,

e nei cori ornati da ghirlande, con animo lieto,

danzando si rallegrano, tra i fiori del prato,

le figlie di coloro che tu onori, o Dea veneranda,

forza generosa.

Salve, madre degli dèi, consorte del cielo stellato.

Concedimi benevolmente, in cambio del mio canto,

la prosperità che conforta il cuore, ed io mi ricorderò di te,

e di un altro canto ancora.

sabato 17 novembre 2007

Tre quarti d'ora a Torino con la Dea dei volti ( 18 Novembre )




18 NOVEMBRE 2007
VIA CERNAIA ANGOLO CORSO SICCARDI, ORE 18-18,45

Questa iniziativa, segnalata sul supplemeto Torino sette della stampa del 16 Novembre è volto a valorizzare il piccolo angolo sotto i portici dell'ex- gelateria Copa Rica, lasciato ormai all'abbandono e all'incuria. In modo spontaneo e gratuito verrà allestita una minigalleria liberamente fruibile a tutti, per poter portare e scambiare libri.
Per l'occasione verrà allestita anche una piccola mostra con le opere di Alcamon Ram Haros, dal titolo

LA DEA DEI VOLTI

venerdì 16 novembre 2007

Il perchè di tale superstizione


La superstizione legata ai gatti neri nasce nel Medioevo, periodo storico generalmente poco favorevole ai felini, che, anche su indicazione della Chiesa, venivano associati al diavolo e ritenuti compagni delle streghe perché, come loro, uscivano di notte. Proprio per questa abitudine il gatto nero era considerato particolarmente infausto. Quando, praticamente invisibile nelle strade buie dell’epoca, tagliava la strada a un cavaliere, il cavallo spesso si imbizzarriva e lo disarcionava.

Fra il 1000 e il 1700 milioni di gatti, di ogni colore, vennero uccisi in nome della loro presunta affinità con il Maligno. Secondo alcuni studiosi questo massacro, permettendo il moltiplicarsi dei topi, avrebbe favorito il dilagare delle epidemie di peste.

In altre culture,invece, come quella egiziana e quella greca, dove i felini erano venerati appunto per la loro capacità di liberare le case dai topi, il gatto nero era considerato simbolo di perfezione e, ancora oggi, in Francia e in Inghilterra un ciondolo che rappresenta un gatto nero è considerato un portafortuna ed è di buon auspicio tenerne uno in casa. Ancora oggi nello Yorkshire è tradizione che, se un gatto nero entra di buon mattina in camera da letto, la giornata sarà fortunata. Per le ragazze vederne uno è segno di fortuna in amore.
Infine, una curiosità: i gatti neri sono geneticamente molto robusti ed è stato rilevato che, oltre la metà dei gatti randagi presenti nelle città è di colore nero.

La prima giornata per la dignità del gatto nero


L'associazione italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente ha indetto per domani, 17 Novembre 2007 la


PRIMA GIORNATA PER LA DIGNITA'
DEL GATTO NERO


La festa si svolgerà in almeno 60 località italiane.
Oltre a Pamela Prati e Don Backy ha già aderito alla manifestazione il pittore milanese Gero Urso che proprio il 17 novembre inaugurerà una mostra di quadri tutta dedicata ai gatti neri. Molteplici le iniziative già programmate in tutte e venti le regioni italiane che vedranno impegnati i volontari dell’AIDAA che organizzeranno in collaborazione con altri enti ed associazioni momenti ricreativi o di confronto per diffondere il gatto nero. Due però saranno i gli eventi a livello nazionale che si svolgeranno rispettivamente a Roma e Milano. A Roma si stà mettendo a punto un raduno di gatti neri ed una mostra mentre l’evento clou si terrà a Milano dove si svolgerà la vera e propria festa del gatto nero, tre i momenti principali previsti durante la giornata che si aprirà con il pick-nick con il gatto nero al quale gli organizzatori prevedono di radunare almeno 2.500 proprietari con i loro gatti neri ma non solo, nel corso della giornata saranno poi inaugurate la mostra di pittura di Gero Urso e la mostra fotografica del Gatto Nero con le centinaia di fotografie che stanno arrivando alla sede AIDAA e che saranno selezionate. Due importanti momenti culturali il primo prevede la presentazione dei dati delle attività dell’associazione in questi tre anni di vita ma anche il lavoro fatto su scala nazionale per la tutela dei gatti neri. Il momento centrale della giornata sarà la consegna delle “targhe antisfiga” di cui saranno insigniti una ventina di personalità tra cui molti giornalisti di quotidiani, riviste, radio e televisione e la rivista Quattro Zampe che in questi anni si sono distinti nel seguire da vicino le attività dell’associazione e nel promuovere la i valori della difesa e dei diritti dei gatti.

Chiunque voglia aderire o dare una mano a organizzare la festa può inviare una email all’indirizzo salviamoigattineri@tiscali.it oppure telefonare al 3478883546 e 3926552051.




martedì 13 novembre 2007

Le nebbie di avalon - il film


Ciao a tutti
ieri sera mi sono scontrata per così dire con questo film...L'avevo già sentito nominare in passato, ma non l'ho ancora visto....
Per iniziare un po' di dati tecnici

Scheda: Nazione: USA-Germania-Repubblica Ceca - Produzione: Constantin Film Produktion, Stillking, Turner Network Television, Warner Bros., Wolper Organization - Distribuzione: Turner Network Television - Soggetto: tratto dal romanzo di Marion Zimmer Bradley - Sceneggiatura: Gavin Scott - Fotografia: Vilmos Zsigmond - Montaggio: Michael H. Friedlander, Benjamin A. Weissman - Scenografia: Jaromir Svarc, Vlasta Svoboda - Costumi: James Acheson, Carlo Poggioli - Musiche: Lee Holdridge, Loreena McKennitt - Effetti speciali: Pinnacle Studios - Formato: Color - Durata: 183'.

Cast: Anjelica Huston, Julianna Margulies, Joan Allen, Samantha Mathis, Caroline Goodall, Edward Atterton, Michael Vartan, Michael Byrne, Hans Matheson, Mark Lewis Jones, Clive Russell, Elias Zerael Bauer, David Calder, John Comer, Tony Curran, Karel Dobry, Ian Duncan, Tamsin Egerton, Christopher Fulford, Freddie Highmore, Biddy Hodson.


Il film racconta delle donne che si muovono dietro l'operato e le scelte di Re Artù: la madre Igraine, la sorellastra Morgana, la zia Viviana (la Signora del Lago) e la moglie Ginevra. Un racconto delle leggende visto da una prospettiva diversa e originale.

Viviana, Dama del Lago e somma sacerdotessa dell'isola di Avalon, sacra al culto druidico, sceglie la nipote Morgana, sorellastra di re Artù, affinché partecipi all'antichissimo rito delle Nozze Sacre, durante il quale offrirà la sua verginità. Il prescelto sarà proprio Artù, infelicemente sposato con Ginevra...

Il film ha avuto 9 nomination per l’Emmy Awards del 2002, una nomination ai Golden Globes del 2002 per Julianna Margulies, l'infermiera Carol Hathaway di E.R., oltre a una decina di nomination in festival minori, e in origine era stato trasmesso come miniserie in due puntate dalla TNT.


Il film fa dunque riferimento al magico mondo di avalon e delle sue sacerdotesse...Ho visto pareri contrastanti su questo film, chi ne era entusiasto e chi criticava aspramente le poche attinenze con il libro originale.
Io sono dell'idea (ma ripeto di non averlo visto) che qualunque sia la qualità del film, è sempre un film che parla, dopo tanto tempo, delle sacerdotesse dell'isola delle mele. E forse ce n'era bisogno...Chi non sa molto di paganesimo può certamentte notare l'importanza della sacerdotessa in epoche druidiche, e del peso delle sue decisioni. Chi invece è pagano può gioire vedendo pubblicamente messo in piazza ciò in cui crede!
Purtroppo non sono riuscita a recuperare del materiale in italiano ma il bello e ben fornito youtube tanto per cambiare ci viene in aiuto... Su di esso c'è l'intero film. Unica pecca: in inglese... Potrebbe essere uno spunto per rispolverare il nostro inglese però!
Ecco il link delle prima parte ( le seguenti le trovate sempre allo stesso modo :) )

Mist of Avalon


Per chi volesse solo un poccolo assaggio ecco un mix del film, con accento sulla figura di Viviana ( la musica è di Enya, molto bella )

Vivianne

Buona visione a tutti!


lunedì 12 novembre 2007

Il giorno pagano europeo della memoria


Questa è una nuova petizione, ma sicuramente meno drammatica della precedente. Questa, giustappunto, vuole favorire la crezione di un giorno pagano europeo della memoria.
Ma vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Il Giorno Pagano Europeo della Memoria è un'iniziativa volta a ricordare il passato pagano d'Europa in un'ottica di ricostruzione del paganesimo.

Il Giorno Pagano Europeo della Memoria è un’iniziativa, proposta dalla Federazione Pagana, per l’istituzione di un giorno dedicato al ricordo delle radici antiche di tutti i gruppi che si professano pagani, con particolare attenzione al momento in cui è avvenuta l’interruzione, o il tentativo di interruzione, del collegamento tra queste e il mondo moderno. In questa giornata ricordiamo per non dimenticare le avversità che i "pagani" cui noi ci richiamiamo hanno dovuto affrontare per mantenere vivo il proprio sentimento religioso (il loro "fuoco"), ne celebriamo gli sforzi e rendiamo loro omaggio.

Non ci limitiamo però al rimpianto: questa giornata deve essere un punto di partenza per una ricostruzione del paganesimo, ricostruzione che non dev’essere semplice ripresa acritica, ma deve partire dalla comprensione dell’essenza del paganesimo antico, dall’analisi dei valori propugnati da esso e dalla scelta di quanto riteniamo applicabile nel mondo moderno.


Perché un giorno "europeo"?

Con questa dicitura ci auspichiamo una collaborazione con vari gruppi pagani europei; in tutti i paesi, anche se in diversa misura, le religioni pagane antiche sono state osteggiate e messe fuori legge. Tali religioni hanno quindi avuto una storia in comune anche se la cesura è stata più o meno netta ed hanno la stessa necessità di recuperare quanto rimasto. Altre aree geografiche, con storia differente, potranno istituire celebrazioni differenti o simili sulla base delle proprie esigenze e caratteristiche. In ogni caso, la celebrazione della giornata si rivolge anche a gruppi che, pur localizzati al di fuori del continente europeo, si rifanno alle stesse religioni.

Come celebrare una giornata simile?

Ogni gruppo o persona che lo desideri può celebrarla a suo modo, tenendo presente gli scopi di diffusione della conoscenza relativa al paganesimo e di memoria. Si può celebrare un rituale individuale o collettivo, ad esempio una riaccensione del fuoco sacro, dal momento che la giornata è stata scelta sulla base dello spegnimento del fuoco sacro di Vesta a Roma (24 febbraio 391), secondo la tradizione seguita. Oppure si possono organizzare convegni, dibattiti, incontri; fare divulgazione usando i canali a propria disposizione.

Che giorno è stato scelto e perchè?

Dopo un sondaggio svolto in una mailing list pagana tra le più seguite, si è deciso di fissare tale Giorno Pagano della Memoria al 24 febbraio. In questo giorno infatti, nel 391 e.v. (era vulgare, cioè d.C. secondo la dicitura comune) l’imperatore orientale Teodosio promulgò una delle tante leggi da lui emanate contro il paganesimo. A quell’epoca, il cristianesimo era già divenuto religione di stato da 11 anni, ma l’imperatore dovette continuare a promulgare leggi per fermare le pratiche pagane. In questa data avviene un evento particolare, piuttosto importante: si stima che questo giorno venisse spento il fuoco sacro di Vesta, che bruciava a Roma ininterrottamente dalla sua fondazione e che ogni anno veniva rinnovato con un rito solenne.

Il fuoco è ritenuto sacro da tutte le religioni "pagane" e quella romana non faceva eccezione; lo spegnimento del fuoco di Vesta in maniera così violenta (in passato altri culti si erano estinti per mancanza di praticanti, ma si era trattato sempre di un passaggio "indolore" e nuovi culti si erano sostituiti ai vecchi senza negarli né disprezzarli) segna l’inizio di un processo di conversione più o meno forzata dell’Europa, in cui lo spegnimento dei fuochi sacri, o l’abbattimento degli alberi sacri o delle pietre, o il rogo dei templi e delle statue, sono l’aspetto più evidente della repressione violenta di tali religioni antiche. Questo accade in tutta Europa per circa un millennio, fino allo spegnimento del fuoco di Perkunas nel tempio di Vilnius, nel 1386, con la conversione della Lituania, ultimo paese pagano in Europa.

Per questo motivo, tra le tante proposte, che comprendevano il 28 febbraio, data dell’editto di Teodosio che rende il cristianesimo la religione di stato, e il giorno del martirio di Ipazia, è stato scelto il 24 febbraio, che marca l’inizio del processo di "cancellazione" (non sempre riuscito) del paganesimo. Naturalmente, ogni gruppo pagano in Europa potrebbe scegliere un proprio giorno della memoria in base alla storia del proprio paese o della specifica religione, ma un giorno unico per tutta l’Europa è importante anche nell’ottica di far sentire più forte le voci pagane.

E allora...che cosa aspettate a firmare? Potrebbe essere un buon punto di partenza per tutti noi pagani...anche non venisse legalmente istituito questo giorno, forse potremmo renderlo importante celebrando, ognuno di noi, il suo particolare rito...

Su fatevi avanti per ora siamo solo il 80!!!

Petizione


venerdì 9 novembre 2007

Una bellissima favola

Ho trovato questa favola su un forum che frequento, era stata donata da una certa Patrizia. Spero non se ne abbia a male se la vede pubblicita anche qui! Anzi, voglio diffondere la sua parola, non sminuirla...Spero vi piaccia



C'era una volta un'isola dove vivevano tutti i diversi sentimenti.

Il Buonumore, la Tristezza, il Sapere, così come tutti gli altri,
incluso l'Amore.
Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per
sprofondare. Allora prepararono tutte le loro navi e partirono. Solo
l'Amore volle restare fino all'ultimo momento. Quando l'isola fu sul
punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto.

La Ricchezza passò a fianco dell'Amore su una barca lussuosissima.
L'Amore le disse:
- Ricchezza mi puoi portare con te?
- Non posso perché c'è molto oro e argento sulla mia barca. Non ho
posto per te!

L'Amore allora decise di chiedere all'orgoglio, che stava passando su
di un magnifico vascello.
- Orgoglio aiutami, ti prego....
- Non ti posso aiutare, Amore, qui è tutto perfetto sulla mia nave e
potresti rovinarmela.

Allora l'Amore chiede alla Tristezza che passava a fianco a lui:
- Tristezza lasciami venire con te!
- Ohhh Amore, sono così triste che ho bisogno di stare sola!

Anche il Buonumore passò a fianco dell'Amore, ma era così contento
che non sentì che l'Amore lo stava chiamando.

All'improvviso una voce disse:
- Vieni Amore, ti prendo con me!

Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente
e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando
arrivarono sulla terraferma, il vecchio se ne andò. L'Amore si rese
conto di quanto gli dovesse e domandò al Sapere:
- Chi mi ha aiutato?
- E' stato il Tempo, rispose il Sapere.
- Il Tempo? - s'interrogò l'Amore - perché il Tempo mi ha aiutato?

Il Sapere pieno di saggezza rispose:
- Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia
importante nella vita...........

giovedì 1 novembre 2007

Primo novembre


Ciao a tutti! Io ho dei ricordi molto vividi di questa giornata, risalenti alla mia infanzia... Forse non sarà molto celtico, ma viviamo in italia quindi dovremo pure onorare le nostre radici! Da piccola in questa giornata andavo al cimitero, e a dire la verità mi piaceva quel senso si pace che sentivo, lo scricchilare dei sassolini bianchi sotto le scarpe...E il freddo poi! A volte c'era la neve che nascondeva gli alberi e le case... ( e invece oggi non è che facesse molto freddo!). Associo poi questa giornata al profumo di panettiere, dove solitamente andavo sul pomeriggio tardi per comprarmi qualcosa... Quanto mi hanno sempre affascinato i "dolci dei morti", quei dolcetti a forma di ossa o di attrezzi, duri e dal colore scuro..
Questi sono i ricordi che maggiormente mi legano a questa giornata, alla fin fine a Samhain!
Spesso a causa di vari problemi(e alla solitudine sigh) non riesco a celebrare come vorrei i sabba... Forse però la cosa più importante è sentirli nel nostro cuore, avvertire il cambiare delle stagioni e della vita che si sussegue come la ruota di un carro...
E non dimentichiamo le nostre radici! Queste ci hanno cresciuto come siamo ora....

Eyliis