sabato 15 marzo 2008

In bocca al lupo


Da dove deriva questo modo di dire?


In bocca al lupo è un augurio scherzoso di buona fortuna che si rivolge a chi sta per sottoporsi ad una prova difficile.

L'espressione ha un valore scaramantico: per scongiurare l'eventualità di un avvenimento indesiderato lo si esprime qui sotto forma di augurio. Andare nella bocca del lupo è infatti una palese metafora per cacciarsi nei guai.


Una consuetudine (più recente rispetto alla nascita del modo di dire di per sé) vuole che all'interlocutore che formula l'augurio si risponda con «crepi il lupo».


Anche se l'origine del modo di dire non è chiarissima, è certo che esso sia nato nel mondo rurale, molto probabilmente dal linguaggio di pastori e allevatori, presso i quali il lupo era temuto come animale pericoloso per eccellenza, perché predatore dibestiame .

Secondo un'altra interpretazione, il detto sarebbe nato dal linguaggio dei cacciatori: i lupi infatti, sebbene non commestibili, venivano spesso soppressi in passato sia per salvaguardare il bestiame, sia perché considerati, a torto, pericolosi per la popolazione umana. L'uccisione di un lupo era dunque considerato un gesto prestigioso, e il detto avrebbe avuto in origine il valore di un augurio di buona caccia.

F. Di Natale, N. Zacchei: In bocca al lupo: Espressioni idiomatiche e modi di dire tipici della lingua italiana

1 commento:

Artic Swan ha detto...

E invece i lupi dicono "ch'et vegna un uman!" per mandare al diavolo qualcuno....la versione lupesca dell'umano: "Ch'et vagna 'n canker!" di guareschiana memoria....:)