sabato 1 dicembre 2007

Sirene...Il canto


Abbiamo già visto come il canto delle sirene stregasse i malcapitati che ne venivano a portata...Nessun uomo poteva resistere a questo e, appena udito, veniva colto da una pazzia improvvisa, lasciava ogni occupazione per gettarsi in mare per tantare di raggiungere la fonte di tanta leggiadria. Chi non moriva annegato si lasciava facilmente uccidere.
La follia era però appunto momentanea perchè chi riusciva a sfuggire alle ammaliatrici ritornava sano appena fuori dalla portata del canto.
Si dice che il canto fosse udibile da anche 200 metri di distanza.

In merito al canto inserisco una canzone di De Gregori


Il canto delle sirene
(F. De Gregori)

Non sarà il canto delle sirene che ci innamorerà,
noi lo conosciamo bene, l'abbiamo sentito già,
e nemmeno la mano affilata,
di un uomo o di una divinità.
Non sarà il canto delle sirene
in una notte senza lume,
a riportarci sulle nostre tracce,
dove l'oceano risale il fiume,
dove si calmano le onde,
dove si spegne il rumore.
Non sarà il canto delle sirene, ascoltaci o Signore.
Mio padre era un marinaio, conosceva le città,
mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa.
Mio figlio non lo conosce, mio figlio non lo saprà,
mio padre era un marinaio, partito molti mesi fa.
Non sarà il canto delle sirene, nel girone terrestre,
ad insegnarci quale ritorno, attraverso alle tempeste,
quando la bussola si incanta, quando si pianta il motore.
Non sarà il canto delle sirene a addormentarci il cuore,
quando l'occhio di Ismaele
si affaccia da dietro il sole,
e nella schiuma della nostra scia
qualcosa appare e scompare.
Non sarà il canto delle sirene che non ci farà guardare.
Mio padre era un marinaio e andava a navigare,
se l'è portato il vento, se l'è portato il mare.
Mio padre era un marinaio, girava le città,
mio figlio non le conosce, ma le conoscerà.
Non sarà il canto delle sirene che ci addormenterà,
l'abbiamo sentito bene, l'abbiamo sentito già,
ma sarà il coro delle nostre donne,
da una spiaggia di sassi.
Sarà la voce delle nostre donne, a guidare i nostri passi,
i nostri passi nel vento, e il vento ci prende per vela.
Sarà di ferro la sabbia, sarà di fuoco la terra.
Ascoltaci o Signore, perdonaci la vita intera.
Mio padre era un marinaio, conosceva le città,
partito il mese di febbraio di mille anni fa,
mio figlio non lo ricorda, ma lo ricorderà,
mio padre era un marinaio, mio figlio lo sarà.

Nessun commento: