giovedì 21 febbraio 2008

Giordano Bruno: La vita


Pochi giorni fa si è celebrato l'anniversario della morte del pensatore italiano, strappato alla vita per mano della chiesa cattolica. Ho voluto fare una ricerca su di lui, uno dei tanti che perì sul rogo in quanto pensatore, non mero seguace della folla.



E' forse maggiore la paura vostra
nel pronunciare la sentenza
della mia nel riceverla.

Non abbiamo ritratti certi di Bruno e non abbiamo tutte le sue opere; chi ha tentato di cancellarlo dalla storia, dopo avergli chiuso la bocca, alla lettera, perché con una mordacchia, ne ha disperso le ceneri ai quattro venti ed ha poi fatto in modo che di lui non ci fosse traccia o segno che ne riportasse alla luce la memoria nei secoli a venire.


Nato a Nola, in Campania, da un soldato di nome Giovanni Bruno, il suo vero nome era Filippo. Prese il nome di Giordano, in onore del frate Giordano Crispo, suo insegnante di metafisica, quando divenne frate domenicano al monastero di San Domenico, vicino a Napoli. Nel 1572 fu ordinato sacerdote.

Che egli non fosse entrato fra i domenicani per tutelare l’ortodossia della fede cattolica lo rivelò subito l’episodio – narrato dallo stesso Bruno al processo – nel quale fra’ Giordano, nel convento di San Domenico, buttò via le immagini dei santi in suo possesso, conservando solo il crocefisso e invitando un novizio che leggeva la Historia delle sette allegrezze della Madonna a gettar via quel libro, una modesta operetta devozionale, pubblicata a Firenze nel 1551, perifrasi di versi in latino di Bernardo di Chiaravalle, sostituendolo magari con lo studio della Vita de’ santi Padri di Domenico Cavalca. Episodio che, pur conosciuto dai superiori, non provocò sanzioni nei suoi confronti, ma che dimostra come il giovane Bruno fosse del tutto estraneo alle tematiche devozionali controriformistiche.

Dotato di memoria prodigiosa, si applicò nel campo della filosofia, attratto soprattutto dalle idee appena riscoperte di Platone e di Ermete Trismegisto.

Nel 1576 la sua indipendenza di pensiero e la sua insofferenza verso l'osservanza dei dogmi si manifesta apertamente: Bruno, discutendo di arianesimo, sostiene che le opinioni di Ario sono meno perniciose di quel che si ritiene, dichiarando che Ario «diceva che il Verbo non era creatore né cretura, ma medio intra il creatore e la creatura, come il verbo è mezzo tra il dicente e il detto, et però essere detto primogenito avanti tutte le creature, non dal quale ma per il quale si refferisce et ritorna ogni cosa all'ultimo fine, che è il Padre, essagerandomi sopra questo. Per il che fui tolto in sospetto e processato, tra le altre cose, forsi di questo ancora». Così riferì al processo dei suoi dubbi sulla Trinità, ammettendo di aver «dubitato circa il nome di persona del figliolo e del Spirito Santo, non intendendo queste due persone distinte dal Padre» ma considerando, neoplatonicamente, il Figlio l'intelletto e lo Spirito, pitagoricamente, l'amore del Padre o l'anima del mondo, non dunque persone o sostanze distinte, ma manifestazioni divine.

Dopo questo incidente si sbarazzò dei libri di Erasmo da Rotterdam e si allontanò da Napoli, raggiungendo Roma.

Sono anni di gravi disordini: a Roma sembra non farsi altro, scriveva il cronista marchigiano Gualtiero Gualtieri, che «rubare e ammazzare: molti gittati in Tevere, né di popolo solamente, ma i monsignori, i figli di magnati, messi al tormento del fuoco, e nipoti di cardinali erano levati dal mondo [...] i frati [...] lasciate le chiese e i conventi, correvano a questa vita esecranda» e ne incolpava il vecchio e debole papa Gregorio XIII.

Anche Bruno è accusato di aver ammazzato e gettato nel fiume un frate: scrive il bibliotecario Guillaume Cotin, il 7 dicembre 1585, che Bruno fuggì da Roma per «un omicidio commesso da un suo frère, per il quale egli è incolpato e in pericolo di vita, sia per le calunnie dei suoi inquisitori che, ignoranti come sono, non concepiscono la sua filosofia e lo accusano di eresia». Oltre all'accusa di omicidio, Bruno ebbe infatti notizia che nel convento napoletano avevano trovato suoi libri di opere di san Giovanni Crisostomo e di san Gerolamo annotati da Erasmo e che si sta istruendo contro di lui un processo d'eresia.

Abbandonando l'abito, si recò a Ginevra, dove diventò calvinista per un breve periodo, prima di essere scomunicato e costretto a riparare in Francia.

Rimase in Francia per sette anni, sotto la protezione di alcuni potenti mecenati. In quel periodo pubblicò venti opere, incluse alcune inerenti le tecniche mnemoniche, fra cui il trattato De umbris idearum e, nel 1584, la Cena de le Ceneri e De l'Infinito, Universo e Mondi.

Nella Cena difese le teorie di Copernico. Nell'Infinito sostenne che le stelle, che vediamo di notte sono simili al nostro Sole, che l'universo è infinito e contiene un numero similmente infinito di mondi, e che tutti sarebbero abitati da esseri intelligenti (vedi anche Equazione di Drake).

Nel 1586, dopo una violenta lite riguardo «uno strumento scientifico», lasciò anche la Francia alla volta della Germania, ma giunto ad Helmstadt fu presto scomunicato dai Luterani. Nel 1591 accettò l'invito del nobile Giovanni Mocenigo a recarsi a Venezia, affinché lo istruisse dell'arte della memoria e della magia. Da questi denunciato, fu prelevato alle tre di mattina da casa Mocenigo e incarcerato al Sant'uffizio di Venezia (dove abiurò) ed estradato a Roma nel 1593 per essere condannato al rogo. Se, infatti, l'Inquisizione veneziana fu alquanto mite, quella romana fu conosciuta sempre per la sua durezza.

Si è spesso sostenuto che Bruno sia stato bruciato per via della sua adesione alla teoria di Copernico, ma ciò non può essere affermato con certezza, poiché le sue idee in campo teologico erano sufficientemente eterodosse per una condanna da parte della Chiesa cattolica contemporanea, che lo processò piuttosto per docetismo. Pare che la condanna gli sia stata comminata in seguito alla sua affermazione «Cristo non era Dio ma un mago incredibilmente abile».

Tutte le sue opere furono messe all'Indice nel 1603 e bruciate.

3 commenti:

Artic Swan ha detto...

GRANDE!!Sai che proprio in questi giorni avevo in mente Giordano Bruno e volevo rimettermi a leggere selle cose? Soffriamo si telepatia perniciosa?!?
Comunque, ora mi salvo le cose che hai postato, però se ti interessa, beh...magari non proprio adesso, ecco, in un futuro senza esami, ho un librone sul soggetto in questione!
(Sto scrivendo tutta storta perchè ho il Maestro Leonardo sulle ginocchia e il computer di fianco..Quel tiranno!!!)

Artic Swan ha detto...

GRANDE!!Sai che proprio in questi giorni avevo in mente Giordano Bruno e volevo rimettermi a leggere selle cose? Soffriamo si telepatia perniciosa?!?
Comunque, ora mi salvo le cose che hai postato, però se ti interessa, beh...magari non proprio adesso, ecco, in un futuro senza esami, ho un librone sul soggetto in questione!
(Sto scrivendo tutta storta perchè ho il Maestro Leonardo sulle ginocchia e il computer di fianco..Quel tiranno!!!)

Eyliis ha detto...

Certo!
Quando avrò tempo sarò ben felice di leggere quel libro...
Ma davvero, saremo telepatiche....Mi stupisco sempre di più.... :)